lunedì 18 marzo 2013

senza colore





Una sera   con Enrico, mio compagno di merende, son salito lassù, fino ai Due Mori.

Ho sempre amato i non luoghi, i posti dove si beve in piedi, nell' attesa che passi una  barca con il granpavese esposto, insomma un epilogo che segni, in un prima e in un dopo, il sabato sera.

I Due Mori è un posto super-bello, pieno di gente non alla moda, che parla dialetto, che è lì per bere.

Ci lavora un altro amico; Kazanak  mi riconosce subito e mi sistema in un tavolino appena fuori dalla scena.
Comincio a cercare le mie facce, la mia gente.
Conosco così Andrea e i suoi amici , una sorta di band metal con una passione segreta e inconfessata per il country.
 Vita in fabbrica con turno di notte, fuga da facebook, sancho boots  texani tirati a lucido, una passione per la luce bassa ed opaca delle vallate. Mi dice che se ne frega dell'iphone, che gli piacciono i giochi di magia, che  sto  colore di capelli per lui  è  stato uno scherzo della natura ma che alla fine gli va bene così.

Mi piace questo viso che cambia sotto la luce,  tutti questi puntini da unire in espressioni, una specie di Sigfrido albino che lotta per essere colorato dal sangue del drago ucciso.